9 maggio 2007

Le aragoste assassine di Jake the Bloody Blade

Gentile redazione di Scherma & Sperma,

mentre frugavo di soppiatto tra le memorie di Jake the Bloody Blade, schermidore newyorkese dei primi del Novecento, ho trovato questi appunti scritti con inchiostro ricavato da liquidi seminali.
Se volete, potete pubblicarli in esclusiva sul vostro sito. Non chiedo nulla in cambio, se non un paio di milioni di dollari depositati in un conto svizzero.

Grazie per l'attenzione, Vi porgo l'altra guancia.

Guardamilano

Lo sportivo e l'aragosta
di Jake the Bloody Blade
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Sono uno sportivo.

Me ne rendo conto quando imperterrito continuo a combattere, nonostante abbia appena vomitato catarro a fondo pedana. O a bordo campo. O in piscina. O immerso in una vasca da bagno accanto ad una perfetta sconosciuta dopo una sbronza memorabile.

Questo e' lo sport.

Oltrepassare i propri limiti, per VINCERE!

Non mi si vengano a raccontare stronzate del tipo "l'importante e' partecipare". Se sapevo come andava a finire me ne stavo a casa, altro che partecipare!

Lo sport e' l'arte della violenza, e' un gioco battagliero, e' un assasinio metaforico. Non si combatte una guerra perche' fa bene alla salute, perche' tonifica i muscoli, o perche' se no quest'estate fai brutta figura in costume da bagno. Se vuoi un fisico atletico e' meglio che vai in palestra a guardare la televisione seduto sui tapis-roulant (pratica molto in voga ad inizio secolo, ndr). Se invece vuoi la guerra arruolati come volontario nell'esercito. Se pero' non ami troppi spargimenti di sangue, puoi praticare uno sport.

Ricordo di John Manfredo Tardonio, uno schermidore italo-americano apparentemente intelligente, che una volta mi disse di non provare interesse alcuno per la vittoria sportiva. Il giorno seguente morì ucciso da un'aragosta che non voleva finir bollita in pentola. Lo uccise tranciandogli di netto la giugulare. La polizia cercò la colpevole ovunque ma l'aragosta riuscì a scappare in Argentina, travestita da ex-terrorista. Una volta a Buenos-Aires scrisse un best-seller autobiografico dal titolo "Non dire aragosta se non ce l'hai in pentola" (Manfredo il giorno prima di morire mi saluto' con un caldo "Bella dell'aragosta e a presto!").

Spero che il sacrificio del Tardonio possa esserci d'aiuto per capire quanto sia importante vincere. Non dobbiamo arrenderci di fronte alle aragoste. Crostacei che non sono altro. Ogni giorno dobbiamo affrontare aragoste che tentano di sottrarsi alla loro sorte di prelibati e costosi secondi piatti. L'aragosta ti batte quando tu hai timore di ucciderla. E' normale, tutti noi ci immedesimiamo in cio' che abbiamo di fronte, e non vogliamo vederlo morire, un po' come al cinema. Io mi immedesimo in continuazione con cio' che ho innanzi, a volte mi capita persino con il computer. Quando devo andare a cagare schiaccio su "svuota cestino" (ebbene si, il pc c'era anche ad inizio Novecento, prima che l'invenzione della macchina da scrivere a vapore lo rendesse obsoleto, ndr).

Grazie allo sport possiamo pero' imparare ad affrontare le nostre paure piu' remote, le nostre aragoste piu' anguste e le nostre ostriche piu' ostiche. Possiamo imparare a VINCERE, DOBBIAMO imparare a VINCERE!

Questa e' l'etica sportiva. Questo e' lo sport.

Seguono alcuni trucchi per non essere dei perdenti a scherma:
1) Non fare gare: e' una questione statistica, vince uno solo, non potrai esser sempre tu.
2) Combatti contro i piu' deboli: i bambini sono perfetti come vittime sacrificali; con le donne invece devi stare attento, rischi di distrarti se hanno le tette grosse; con i vecchi mira alle rotule ed e' fatta.
3) Corrompi l'arbitro: metodo efficace ma molto inflazionato, rischia di dar vita ad un'asta con l'avversario per chi offre di piu'.
4) Fai fumare una canna all'avversario prima dell'assalto: senza dubbio la soluzione migliore, se non ti metti a fumare assieme a lui.
5) Fumati una canna prima dell'assalto: di vincere, a quel punto, non te ne importera' proprio piu' nulla.

Jake the Bloody Blade
New York City
Maggio 1907



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1 commento:

Unknown ha detto...

Tra i saggi consigli di Guardamilano, il 2 e il 5 mi sono sempre stati a cuore.
Ricordo di un tempo, in cui Coscia Ipnotica era il mio avversario preferito.
Mi è sempre piaciuto tirare al bersaglio avanzato, ovvero la panza, nel caso di Coscia Ipnotica.
Di quel tempo porto altri ruggenti ricordi, fra i quali come non menzionare l'ormai famoso "Lotto pre-gara", guidando in autostrada verso pavia, o fuori dal palazzetto.
Le malelingue dicono che il mio buon risultato allora fu dovuto solo alla massiccia assenza di tutti i più forti, impegnati in una gara di coppa del mondo.
Io e i miei due soci però sappiamo che il merito fu tutto di quell'aragosta d'argilla cava.