10 novembre 2007

vorrei2

Vorrei sventolare meno, fare movimenti più stretti e parare in avanti. Vorrei pensare più lucidamente in pedana, soprattutto in gara. Vorrei un preparatore atletico vero in palestra, non uno zio buontempone che tra un campari e l'altro scambia due chiacchiere sul milan e finge di capire cos'è la scherma. Vorrei un distributore di lattine in palestra che ti da il resto. Vorrei un maestro motivato, non un polacco a cui voglio bene ma che in qualche modo riversa su di me i rigurgiti nichilisti di una guerra fredda mal digerita. Vorrei, in effetti, poter cambiare maestro più facilmente, senza rimanere vincolato, per affetto, ad una persona che non mi sta facendo crescere; e vorrei che questo cambio non assumesse i tratti drammatici di una conversione religiosa. Vorrei passare da decathlon, una mattina che non ho un cazzo da fare, dare un'occhiata alle offerte e portarmi a casa, che so, due spade complete con 80 euro. Vorrei che la teoria schermistica, almeno i fondamenti, fosse un sapere facilmente reperibile e insegnato con chiarezza, non una conoscenza esoterica e nebbiosa per iniziati fatta soltanto di opinioni. Vorrei che la palestra restasse aperta fino alle undici di sera e non chiudesse invece alle nove in base alle decisioni di una segretaria dispotica che la amministra come un'edicola. Vorrei che la mia palestra, ancora alle sette di sera, non sembrasse un oratorio, con la sua adorabile maestrina di ginnastica che insegue a perdifiato impertinenti scolaretti per far saltare loro la corda, ma avesse una zona per i bambini e una per gli adulti, punto. Vorrei uno spazio vero per riscaldarmi, non correre in mezzo alle pedane, alle mamme, ai labrador delle mamme. A proposito di mamme, vorrei che la smettessero, perdio, di spalancare la porta dello spogliatoio maschile gridando: "Emiilio! Emiiilio sbrigati che è tardi!Hai cambiato i calzini?". Vorrei che la gente smettesse di chiedermi se gioco a scherma. Vorrei essere meno influenzato dalle azioni che so fare e impararne più spesso di nuove. Vorrei...

Vorrei che Scherma & Sperma fosse un punto di partenza per cambiare le cose.

un matto

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8 commenti:

Anonimo ha detto...

vorrei sapere sempre tirare fuori le palle sul 14 pari, vorrei non ritrovarmi a fare recuperi pazzeschi negli ultimi due assalti del girone, vorrei ogni tanto fare gare con due turni di gironi, così, per il gusto di tirare un po', vorrei battere la gente da battere e perdere in modo dignitoso con chi è più forte, vorrei progredire un po' di anno in anno e non fare un anno da dio e due da babbeo, vorrei dimagrire, vorrei una divisa che mi vesta bene, cazzo, vorrei più spesso poter andare a fare una gara all'estero così per sfizio, vorrei una sala che si sa che l'anno prossimo rimane lì e che non cambi sede ogni due per tre, vorrei sapere che se voglio fare tirare mia figlia piccola trova un posto per divertirsi e non uno sfogatoio di frustrati, vorrei ovviamente non spendere 270 euro per due spade ma questo credo che lo vogliamo tutti, vorrei una palestra aperta sempre fino alle 23 e possibilmente spesso all'ora di pranzo, vorrei la sauna in palestra, sì la sauna in palestra, vorrei girare l'europa in estate e poter tirare da ospite in splendide sale storiche in luoghi come budapest, digione, praga, berlino, parigi, londra. ecco.

Anonimo ha detto...

cioè, un anno da dio, in senso relativo. l'anonimo di cui sopra comunque è lo zoppo.

Anonimo ha detto...

Amen, fratello.
Soprattutto per la sauna.

un matto

Anonimo ha detto...

vorrei affacciarmi, almeno una volta ancora, nel corridoio dell'albergo di budapest la sera prima della gara, avere sedici anni e vedere lo spettacolo che si ripete, anno dopo anno

Unknown ha detto...

Vorrei...
Vorrei non aver dovuto lasciare la palestra in cui sono cresciuto.
Quel seminterrato che ti accoglie con l'odore di divisa stantia. ("Eau d'Alien", S&S, 15.11.2006, Un Matto).
Quel luogo di ritrovo, prima ancora che di allenamento, in cui c'è sempre da sparare due minchiate.
Vorrei che la pagnotta quotidiana non mi avesse portato via da quella mia seconda casa.
Forse troverò un'altra palestra.
Un altro maestro.
Altri compagni di sala.
Altre pedane.
Con un pizzico di tristezza.

Anonimo ha detto...

Vorrei non commuovermi a leggere i vostri desideri ed auspici, ma lo faccio lo stesso.
Sentimentaloidi!!
Vorrei non smettere mai di divertirmi con la spada ed i miei amici spadisti, tutto qua.

Uri G.

eusebio ha detto...

vorrei che non aveste già scritto tutto voi:-)
vorrei non dover sempre fronteggiare un avversario senza volto.
vorrei che il maestro non mi urlasse da fondo pedana quello che sto per fare solo per dirlo anche al mio avversario.
vorrei saper dare il ferro in lezione come un maestro.
vorrei vedere sempre la parata quando arbitro il fioretto.
vorrei che tutti i "miei bambini" crescessero con qualcosa che gli servirà nella vita.
vorrei che tra qualche anno i "miei bambini" mi facciano sudare un assalto con loro.
vorrei un corso di laurea in tecnica e storia della scherma.
vorrei potermi presentare come maestro di scherma senza sentirmi dire: "ah e cosa fai nella vita?..."

se mi viene in mente altro vi farò sapere!
ciao, eusebio

Anonimo ha detto...

vorrei che i postumi post Fence&Dance non esistessero

Shirley