23 novembre 2006

Le vie della spada sono infinite

Ieri sera i Vostri Affezionatissimi capitano ad una agghiacciante serata a tema medievale in una nota discoteca milanese.
L'atmosfera è kubrikiana: rozzi benestanti in abito da sera banchettano circondati da comparse in costumi antichi; un tizio con microfono vestito da Dante li intrattiene sparando minchiate in aulico e presentando qualche esibizione.
Intanto il dj martella con le musiche del Gladiatore, Braveheart e L'ultimo dei mohicani. Luci azzurre e rosse tagliano la sala e i vapori artificiali che salgono da qualche orifizio nascosto.
E' strapieno di tope apparecchiate, modelle e prostitute in borghese.
Sembra l'enorme set di un film porno.
Noi che ve lo dico a fare si vede lontano un miglio che non c'entriamo una sega. E grazie a dio.
Siamo lì per assistere all'esibizione di una nostra amica che da un annetto fa spada coreana ed è stata ingaggiata insieme ad alcuni suoi compagni per fare un numero durante questa serata allucinante. Verso mezzanotte Dante li annuncia al pubblico: dovrebbero essere dei samurai, ospiti esotici del duca di Milano.
Il siparietto è abbastanza carino: coreografie a tre con colpi a vuoto e finti combattimenti conditi da tipiche ritualità marziali da estremo oriente. Eppoi abbiamo tutti un mal celato debole per la nostra amica e guardarla in kimono mentre sventola sicura la katana ci turba parecchio.
Riusciamo a infilarci dietro le quinte dove scambiamo due chiacchiere con la gang dei samurai, pare tutta gente tranquilla e amichevole.
A un certo punto inevitabilmente si innesca qualche paragone tra la loro disciplina e la nostra. I primi scambi sono assolutamente appropriati e interessanti: si nota ad esempio come la loro scherma sia difficilmente trasferibile sul piano agonistico perchè concepita per essere letale, il che in effetti ha poco di sportivo; presto poi sorge il tipico quesito dei tempi dell'asilo: "ma se facciamo combattere Rota contro Musashi chi vince?" "Eh certo la scherma occidentale è più sintetica e tocca prima però se ti staccano di netto la testa anche se hai messo tre botte al piede hai perso comunque". Ecc. ecc.
Poi loro fanno un paio di battute sul fatto che salutiamo troppo sbrigativamente i maestri. Che loro no, il saluto caspita è importante e la disciplina e blablabla. Ridacchiano.
Provo un fastidio.
Aleggia una loro neanche troppo vaga sensazione di superiorità.
Il non-detto presupposto è più o meno questo: voi schermidori alla fine siete un pò dei barbari, non avete certo la nostra intensa spiritualità e grazia, frutti dell'antico rigore che guida i nostri movimenti e la nostra mente; quanta poca cura esprimono i vostri atteggiamenti in pedana, ma del resto il vostro non è altro che sport.
Molto bene, avrei un paio di annotazioni da fare.
E' vero noi schermidori sappiamo essere un pò grezzi a volte. La gente la fuori non se lo aspetta, spesso ci immagina belli composti in pedana, tutti rigoletti e cortesie. Ma la realtà è che ci si scanna. Con rispetto per lo più, certo, ma ci si scanna. Ci urliamo addosso. In divisa sudiamo selvaggiamente e puzziamo come delle capre. A volte la sera prima di una gara ci buttiam via peggio che a una festa di laurea e ho sentito di un tizio che la mattina al primo assalto ha chiesto l'alt, è andato a fondo pedana a vomitare ed è tornato a tirare come niente fosse. Poi ha perso, mi sa. Già, non siamo proprio dei signori in questo senso. Ma dietro al velo c'è molto altro. La componente mentale e quella fisica si fondono nella scherma direi perfettamente lasciando intatta la personalità individuale dell'atleta, che spicca sempre visibilmente impregnando di puro Spirito lama, corpo ed intelletto. Le Vie della Spada da noi sono tante quante le armi che vengono impugnate e questo significa potenzialità espressive infinite. Al momento, non sento bisogno di aggiungere altro.
L'arte della spada coreana, i cui fondamenti probabilmente riecheggiano di insegnamenti zen, avrà le sue ricchezze da offrire al praticante, come spesso ciò che è frutto del pensiero orientale. Ma non ho potuto fare a meno di notare un limite il cui peso non mi pare indifferente: nata per essere letale, per questo infatti concentrata sulla perfezione del singolo movimento, questa disciplina soffre ora di una forte menomazione. Nel contesto attuale, infatti, dove non ci si sfida più a morte armati di katana, buona parte del suo significato diventa irreperibile. Nella spada coreana attuale non esiste il confronto autentico ma si studiano forme prestabilite che vengono ripetute infinite volte per perfezionarne la realizzazione tecnica. E il tutto assume quindi la sola connotazione virtuale, mancando l'aspetto reale della faccenda, tipo mozzare la testa sotto la pioggia all'allievo malvagio del tuo anziano maestro.
E sì, senz'altro è possibile reperire utili metafore con cui riciclare il senso di questo allenarsi a uccidere a vuoto, ma la menomazione resta.
Neanche nella scherma occidentale uccidi, certo, però tocchi e fai esperienza di uno scopo realizzato. Il combattimento è quindi in questo senso assolutamente vero e l'atleta può assorbirne i contenuti.
Gli aspiranti samurai invece fanno gare in cui devono tagliare con tecnica fasci di paglia e bambù. E per quanto mi sforzi non può non sembrarmi frustrante e un pò masturbatorio.
Noi invece ci sfidiamo ancora a duello.
E chi perde
ahi lui
paga da bere.

un matto

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22 novembre 2006

I Want You

Ami la scherma e vorresti intraprendere la via del professionismo? Vorresti entrare in un gruppo sportivo delle forze armate ma i posti sono occupati da pseudo-atleti e finti militari?

Allora il tuo posto è con noi! Il tuo posto è nel Gruppo Sportivo Obiettori di Coscienza!

I bandi sono aperti e dovrai solo inviare la tua candidatura all’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile - Servizio Ammissione e Impiego (ammissioneimpiego@serviziocivile.it la presente casella di posta elettronica è esclusivamente dedicata alle richieste di informazioni inerenti le competenze del Servizio sopra riportate. Ogni altra richiesta non pertinente non verrà presa in considerazione e rimarrà inevasa).


Possono partecipare alla selezione tutti i giovani, senza distinzione di sesso, che alla data di scadenza dei bandi siano in possesso dei seguenti requisiti:

1. Abbiano compiuto il diciottesimo e non superato il ventottesimo anno d'età (27 anni e 364 giorni).

2. Siano in possesso della cittadinanza italiana e godano dei diritti civili e politici.

3. Non siano stati condannati con sentenza di primo grado per delitti non colposi commessi mediante violenza contro persone o per delitti riguardanti l'appartenenza a gruppi eversivi o di criminalità organizzata.

4. Siano in possesso di idoneità fisica, certificata da un centro di medicina sportiva riconosciuto dagli organi del Servizio Sanitario Nazionale (ASL competente su apposito modulario) con riferimento alla specifica disciplina per cui intendono concorrere. L'idoneità fisica dovrà essere documentata dopo le selezioni, soltanto dai giovani risultati ''idonei selezionati''.

N.B. I cittadini che, per obbedienza alla coscienza, nell'esercizio del diritto alle libertà di pensiero, coscienza e religione si oppongono all'uso delle armi scelgono di praticare il Servizio Civile inquadrati nel Gruppo Sportivo Obiettori di Coscienza, ottengono da parte della Federation Internationale d’Escrime la dispensa dall’uso delle armi per la pratica schermistica, mantenendo tuttavia l’obbligo di indossare in assalto il restante materiale a norma.

E allora, cosa aspetti?


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20 novembre 2006

Per chi dice che non si fa fatica...

Un atleta X che pesa 80 Kg, facendo scherma, consuma 377 kcal/h in allenamento e 751 kcal/h per l'attività agonistica.
Per i più, che definscono la scherma uno sport non faticoso, riporto qui i dati sul consumo calorico a parità di peso (80 Kg) per alcune attività fisiche che invece vengono considerate "dure": calcio 659 kcal/h, alpinismo 761 kcal/h, ciclismo (agonistico) 810 kcal/h, sci di fondo pianura bassa velocità 570 kcal/h, sci di fondo pianura velocità moderata 687 kcal/h, corsa campestre 784 kcal/h, nuoto (stile libero veloce) 749 kcal/h.
Ragazzi sono i numeri che parlano, e meno male che non si doveva fare fatica.

Purtroppo questo non legalizza il gorgonzola con la marmellata a fine pasto.

Cordiali saluti,
Luigi Mirante.

La fonte dei dati è internet.

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Omero - One night in Poland

Canta o musa di quel tempo, quando il mondo ancora era giovane, in cui eroi dal sangue divino e dalle membra possenti si riunivano al calar della sera e, riposando gli stanchi corpi, sorseggiavano dolce kompot e cantavano le gesta delle loro molte battaglie.
Insieme si dirigevano poi verso il porcaro per compiere i sacrifici e banchettare al cospetto degli dèi. Aiace il rude, mai sazio di carni speziate, amava prendersi giuoco dei compagni ruttandogli intorno le arie tremende del suo abbondante pasto, suscitando le risa degli uomini e spaventando talvolta giovani donne poco avvezze a simili burle. Si racconta che un mattino egli ebbe tanto ardire da svegliare una dama, con la quale amava intrattenersi, con uno di quei potenti tuoni che sapeva assai abilmente scoccare a suo piacere.
Dopo aver saziato gli enormi ventri, volentieri essi si dissetavano con il giallo nettare dai poteri inebrianti, indugiando talvolta nelle allegrìe mondane delle danze di paese e liberando gli animi gioiosi e faceti. Cantano ancora gli aèdi di quando l'ebbro Ettore s'incamminò biotto lungo le strade lasciandosi ammirare dalle genti ma facendo cosa sgradita ai severi guardiani delle mura cittadine che lo inseguirono e arrestarono in nome di quelle leggi che non discendono dai numi sacri e dall'olimpo e che spesso gli eroi non riconoscono.
E che dire di Teodoro ed Anchise i giocondi che riempirono alti calici di calda urina servendola poi furbescamente come bevanda ai giovani per provarne la scarsa capacità di giudizio? Mancano oggi senz'altro simili uomini ricchi d'astuzie, figli di un tempo perduto.
Quando però la sera era ricca di attese, pronti i cuori e i responsi dell'oracolo favorevoli, questa prole divina sceglieva di dedicarsi ad un antico e segreto rituale misterico: battendo a turno una moneta su un tavolo sacro, si attendeva che questa cadesse per mano divina dentro a una piccola coppa posta al centro ed era questo il segno che un nume attendeva tosto una libagione che prontamente veniva intrapresa da uno o molti dei guerrieri, a seconda del volere del dio.
Dopo alcune ore si compiva per molti l'iniziazione che portava all'estasi suprema e a un sentimento di amore universale che poteva farsi manifesto come infuocante desiderio di unirsi ad una femmina.
Non sempre però i potenti uomini dal sangue benedetto avevano la forza e l'animo di giungere al termine del terribile rito e, sentendosi venir meno, si accasciavano stremati su tàlami e sgabelli.
Si racconta di Nestore che d'improvviso si levò presso al sacro tavolo e su di esso riversò copiosamente i succhi del suo ventre che mal sopportava la troppa bevanda, proseguendo poi coraggiosamente con le libagioni poichè egli era figlio d'Andronico Indistruttibile.
E sebbene tutti fossero straziati al mattino dalle abbaglianti visioni notturne, potevi vederli correre per le montagne, allenare duramente il corpo e la mente e, impugnate le armi, mietere nemici in battaglia e conquistare l'immortalità.
Quanto a me, se mai si racconterà la mia storia, si dica che ho camminato coi giganti. Gli uomini sorgono e cadono come grano invernale ma questi nomi non periranno mai.
Si dica che ho vissuto al tempo del porcaro e del touch-quarter.
Si dica che ho vissuto al tempo della Polonia.

un matto

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19 novembre 2006

Questa cosa che tu fa c'è stronzata: le invasioni barbariche

Ai tempi dell'impero romano c'erano i visigoti.
Oggi in ambito economico sentirete spesso parlare dei cinesi.
Nel microcosmo della scherma italiana ci sono i polacchi.
Ogni mondo, grande o piccolo, ha le sue invasioni barbariche. E con esse da sempre nascono timori e paranoie.
I maestri polacchi...io non è che non mi fidi, figuriamoci. Tsè io amo il contatto con altre culture. Le rispetto, è un arricchimento impagabile. La paura del diverso è il frutto dell'ignoranza, ecco cos'è! Sèh.

Però ho una teoria.

Io ogni tanto li osservo quelli e mica me la contano giusta. No no. Bisbigliano. Ci guardano. Complottano e tessono la loro immonde trame. Ma io lo so, lo so il perchè: ci odiano perchè il nostro è un paese ricco e libero e nel loro invece si respira ancora il regime! COMUNISTI! CI ODIANO! VOGLIONO DISTRUGGERCI! E LO FARANNO, AH SE LO FARANNO! La scherma è una scusa, non capite? E' evidente...ogni tanto poi lo vedi che non ne capiscono veramente...non sanno i nomi delle azioni...alle gare poi se ne sbattono, non vengono neanche a vedere i tuoi assalti, improvvisamente spariscono e io lo so che vanno in qualche angolo buio a ubriacarsi con la loro vodka e a parlottare. Non vi rendete conto? In realtà sono tutti infiltrati di una potente organizzazione terrorista internazionale! Hanno quell'aria dimessa ma una volta in Polonia ne ho visti un paio girare in mercedes con le loro giacche di pelle, orologi d'oro e mogli più spietate di loro...Mafia internazionale, dico io! Una volta con dei miei amici ne ho visto uno arrabbiato e quasi me la facevo sotto, lo vedevi che si stava trattenendo dal farci scavare delle buche e poi...oddio non ci voglio pensare. Armi! Organi! Bambini! Ecco cosa fanno! Bombe! Ma non me ne starò con le mani in mano mentre tramano contro il mio paese, nossignore! Io sarò pronto e costi quel che costi reagirò, per un futuro migliore e più sicuro!

Poi però capita che vuoi una spada nuova, ti rivolgi al tuo maestro polacco e lui ti tira un bidone di lama facendo una cresta mostruosa.
Vai in Polonia nel loro centro ad allenarti e ti obbligano a fare sauna e idromassaggio a pagamento per racimolare un pò di grana.
Un pomeriggio, mentre fai lezione, tentando di illustrarti meglio il significato e la dinamica di un tuo errore schermistico, ti illuminano esclamando: "Questa cosa che tu fa c'è stronzata!".
Oppure, tanto per sembrare saggi, ti guardano con aria paterna e con voce sommessa snocciolano perle del tipo: "Spada è come donna, prima di usare va scaldata" e ti guardano tronfi, orgogliosi del loro umorismo furbo.
Allora capisci. Ma quale potente organizzazione terrorista internazionale! Quali armi! Quali bombe! Che idiota sono stato! Questi al massimo rapinano un distributore! Scappano dal ristorante senza pagare! I più perfidi truffano bambini e inetti su attrezzatura schermistica e stage estivi di scherma ma grazie al cielo un giorno cresci e impari a difenderti.
E scopri anche che al tuo maestro polacco dopotutto sei proprio affezionato.

un matto

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18 novembre 2006

I consigli in pedana

Quando si tira a fondo pedana si crea spesso un corteo di spettatori che, più o meno interessati, si gustano il tuo assalto cercando di fingere una reale partecipazione alle tue sofferenza agonistiche, mentre sei lì che saltelli vestito come un cretino sui quei maledetti 14 metri cercando di capire cosa fare per sconfiggere il tuo altrettanto saltellante contendente.
Il vero problema è quando le cose si mettono male. Molte delle volte si ha bisogno di consigli per risolvere situazioni delicate o addirittura imbarazzanti. Ecco allora che portando lo sguardo a fondo pedana, tornando mestamente in guardia dopo che si è presa la botta, vediamo diversi individui che gesticolano e cercano di mandare segnali al cervello del malcapitato atleta, che dedica già buona parte del suo ossigeno ad aree motrici sovraccaricate e ad un cervelletto impazzito, che elabora stimoli esterni e sceglie nel suo database la migliore delle reazioni possibili, che si manifestano nella maggior parte dei casi in tentativi goffi di parate che vanno a vuoto, che compaiono anche nel minuto di pausa, o ad assalto fermo.
Fra questi, nella maggior parte dei casi, l'atleta trova il suo maestro, che prova in tutti i modi a suggerire contromosse, che, se l'assalto và per il peggio, diventano sempre più semplici fino alle fatidiche frasi tipo "Muoviti!!!", "Tira come sai...", "Fai la tua scherma!!", "Staccati...", indici prognostici negativi, che predicono nel 99% dei casi la sconfitta, a volte umiliante, dell'atleta, che in quei casi mostra elettroencefalogramma piatto e rilascio simultaneo di tutti gli sfinteri.
Oltre o in sostituzione ai maestri, categoria di biblica pazienza e gandhiana perseveranza, puoi trovare compagni di sala passati lì per caso che inteneriti o mossi da un cameratesco spirito di solidarietà decidono di dire la loro; in quel momento paiono uomini di altri tempi, fari nella notti di tempesta, buffet "mangia finche puoi" quando hai fame e non hai soldi dopo 30 giorni di inter-rail, ancore di salvezza, maestri d'armi forgiati dall'esperienza di mille battaglie, ma difficilmente riescono a risollevare le sorti dell'incontro; l'atleta in questo caso dopo un temporaneo ritorno alle normalità dei parametri vitali, forse per il blando effetto placebo dei preziosi consigli, può risorgere e vincere gloriosamente, correndo poi ad acclamare il maestro improvvisato, oppure degenera rapidamente verso uno stato di demenza che viene seguito a sua volta dalla disfatta.
Oltre a questi che rappresentano quella parte di pubblico che partecipa attivamente con te all'assalto, nella fauna del palazzetto si possono trovare altri personaggi: i semplici curiosi, i compagni di sala disinteressati che rivolgono ogni tanto lo sguardo alla pedana rivolgendo un "Vai", "Forza", "Muoviti di più", "Il Falco!! Fagli il falco!!", fidanzate, madri, carabinieri, polizziotti, medici, fornai, skipper, chi più ne ha più ne metta...
Alla fine però, in un modo o nell'altro, su quei maledetti 14 metri ci si sente sempre un pò soli...

Luigi "Fulcro" Mirante

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A proposito della divisa...

La mia è certamente l'acetosa, anche se hai tempi d'oro ho raggiunto il grado di marrone diverse volte, senza però mai arrivare a gradi di eccellenza come la chernobyl. La stantia penso di averla sentita solo una volta nella vita. Si percepiva la sua presenza demoniaca solo entrando in palestra, anche se lei se ne stava tranquilla nel suo armadietto ad aspettare il momento giusto per aggrederci, a volte mi capita ancora di svegliarmi la notte e sentire quegli aromi abbracciarmi e dirmi "Tranquillo, non è niente, non è niente...", terribile...

Luigi Mirante

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15 novembre 2006

Eau d'alien, pour homme

L'impatto è improvviso e devastante.
E non sei mai abbastanza pronto.
Le narici si dilatano incredule mentre, a livello microscopico, la nuova potente sensazione invade il sistema nervoso che immediatamente suggerisce la fuga. L'autocontrollo interviene nonostante i conati e le piccole lacrime che vorrebbero accompagnare un grido disperato trattenuto per l'ennesima volta. Stordimento.

Ah, lo spogliatoio...passano gli anni ma non ti abitui mai veramente: l'odore di quelle divise appese non sembra neanche umano. Indescrivibile. Una stalla aliena abbandonata è la prima immagine che mi viene in mente.
Ma anche in questo miserevole e doloroso scenario ecco emergere la ricchezza variopinta del mondo schermistico: ogni divisa ha un suo caratteristico modo di puzzare, una sua precisa personalità nell'esprimere l'orrendo che inesorabilmente trasuda, assalto dopo assalto.
Ispirandomi a prestigiose e intelligenti rubriche come "Gusto" di canale 5, ecco qui una raffinata disamina delle principali disgustose personalità (a volte addirittura coscienti, narrano alcune leggende) che può assumere una divisa da tempo lontana dalla lavatrice.

L'acetosa: particolarmente violenta, è sicuramente una delle più diffuse. Il tipico aroma ultra acido sembra rimandare a una micidiale mistura di aceto di mele e cherosene. Associata ad una divisa umida, si esprime al meglio appena indossata ma tende a perdere le sue potenzialità dopo qualche assalto. Classica.

L'espansiva:
aggressiva ed estroversa, riesce a propagarsi per metri e metri mantenendo una certa intensità. Attraverso i consistenti e lunghi tentacoli riesce in alcuni casi a monopolizzare interi luoghi inquinandone irrimediabilmente l'atmosfera. Infestante.

La marrone: orripilante anche alla vista, la marrone non si limita a puzzare: deve infatti il suo nome alle caratteristiche macchie che la pezzano in alcune zone aggiungendo un'idea di sporcizia generale che può anche agghiacciare spettatrici di sesso femminile, mamme e nonne. Lercia.

L'improvvisa: come alcuni insetti della foresta tropicale, quando immobile potrebbe sembrare innocua. Quando però il soggetto sta tirando e si sente quindi minacciata, lancia improvvise e letali zaffate che investono senza controllo obbiettivi casuali in un perimetro però abbastanza circoscritto. Codarda.

La chernobyl: di odore anche moderato o addirittura inodore, la tossica chernobyl acquista però un certo potere di alterazione sulla materia circostante: macchia irreparabilmente la stoffa e persino i muri, danneggia il ph della pelle con effetti ancora non del tutto noti e alcuni dicono influenzi negativamente le prestazioni mentali dell'atleta. Mutante.

La stantìa: a mio avviso la più pericolosa, questo tipo di divisa sprigiona un odore inconfondibile e mortifero. Non lavata, viene abbandonata in palestra anche per mesi e poi improvvisamente riutilizzata. Durante il periodo di cova si imbeve di rancori e di Male puro aspettando paziente il momento di manifestare il suo immenso potere. Secca e avvizzita dal malanimo che la consuma, inizialmente appare innocua e un pò ristretta, ma al contatto con i primi sudori assorbe le emozioni cariche di impulsi vitali dello schermidore e con gioia crudele finalmente si manifesta. La terribile stantìa porta a galla antichi odori e atmosfere da catacomba alternati e mischiati a sudori recenti. Evoca sfortuna e maledizione, induce insicurezza, paura, negatività karmica, malattia e vomito. Satanica.

E la vostra, che divisa è?

un matto

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Potere del commercio moderno


Se la recessione ha colpito anche voi tuttavia non volete privarvi di quella gratificazione masochistica che è l'investimento in attrezzatura cosiddetta "tecnica", sappiate che la catena Decathlon propone le scarpe Adidas modello D'Artagnan II al prezzo di 69,90 euro (49,90 se avete la fortuna di acquistare l'ultimo paio del vostro numero). Inutile dire che calze, paratette, nastro telato e altre cianfrusaglie le tirano letteralmente dietro rispetto agli standard dei consueti operatori di settore, ammesso che ci sia qualcuno che tragga gratificazione nel fregiarsi i calzettoni dello stamma di Negrini o degli altri.
L'avanzata della grande distribuzione specializzata apre nuovi scenari anche nell'affare del wellness, a cui tutti destiniamo una parte sempre più considerevole del nostro budget. Proprio in questo risiede la forza di insegne come Decathlon, nella promessa di una suggestione di sportività per chiunque e a prezzi ragionevoli, prodotti di bassa gamma ma per ogni specialità. Lunare? Eppure già avviene per discipline come l'equitazione o il golf non propriamente note per la loro popolarità (vedi catalogo). In buona sostanza Decathlon fa i numeri con le magliette a marchio "Kipsta" da 5 euro cad. ma fa marketing proponendo i kimono, le tavole da surf, le canne da pesca ecc. Certamente nè Tiger Woods nè Pavel Kolobkov si recheranno lì a comprare le loro attrezzature, tuttavia il Signor Nessuno potrebbe apprezzare la convenienza di una spada prodotta in Cina da usare una volta alla settimana magari solo per una stagione. In effetti chi intende intraprendere la disciplina oggi spende nel primo anno su per giù 1400 euro tra guanto, arma, maschera, passante, divisa, corazzina, eventualmente giubbetto, scarpe, e naturalmente l'iscrizione alla società e il tesseramento F.I.S. E’ argomento trito la scarsa visibilità della scherma, ma è il caso di domandarsi se questi costi siano il primo ostacolo alla sua diffusione.
Chissà, potremmo scoprire che la divulgazione della scherma passi più facilmente per gli scaffali di Decathlon, Giacomelli, Longoni che non dalle frequenze RAI. Quando queste insegne dovessero mettersi a fare concorrenza ad Allstar & Co., commercializzando una gamma di prodotti di primo prezzo, ci sarà da ridere. Per ora ridono loro.

Aries

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14 novembre 2006

Biomeccanica e sintassi della scherma: un connubio possibile?

In linea con la mission editoriale di fornitori di stimoli allo sviluppo della nostra disciplina, vi presentiamo un studio promosso da S&S con la collaborazione della commissione SEMI (Signalisation Elecrique, du Metériel et des Installations, l'organo che in seno alla Federazione Internazionale si occupa degli aspetti tecnologici relativi al mondo della scherma).
Tale studio, per cui ci si è avvalsi delle migliori tecnologie a disposizione della SEMI, si propone di tracciare una nuova frontiera nella pratica quotidiana dell'allenamento (per tutti i gradi di abilità) sfruttando le opportunità offerte al nostro sport da un approccio maggiormente scientifico rispetto alla consuetudine italiana.
Con questo contributo auspichiamo che un piccolo passo sia stato fatto nella direzione di fornire una risposta ai quesiti esistenziali di ogni schermidore.

Per introdurre il nostro esperimento, prendiamo le mosse dalla ricerca "Il tempo e la sua gestione, effetti sulla prestazione nell’assalto di spada" del M° Sandro Cuomo, di cui riportiamo di seguito un breve estratto.
Nel suo lavoro Cuomo spiega molto bene l’importanza dell’acquisizione dell’iniziativa (induzione dell’avversario a compiere gesti che si desidera che egli compia per renderlo prevedibile) nell’azione schermistica e la sua complessa dinamica psico-motoria, che è l'oggetto di innovazione della nostra tesi.

"La scherma è una disciplina dove è molto pericoloso lasciare l’iniziativa
all’avversario poiché, in tal modo, si concederebbe a questi sempre un "tempo"
di vantaggio.

Anzi due tempi, vediamo perché:

L’esecuzione di un gesto tecnico prevede un certo tempo (z) strettamente dipendente dalle qualità tecniche e fisiche dell’atleta.
Nel caso dell’atleta che assume l’iniziativa dell’azione, il tempo tecnico di esecuzione è l’unico "fattore temporale" in gioco, poiché se quest’ultimo è stato abile nel non dare segnali premonitori delle proprie intenzioni all’avversario, egli inizierà la sua azione offensiva soltanto "dopo" che l’atto esecutivo dell’altro sia iniziato.

A questo punto l’atleta che subisce deve:

a) Identificare (x) lo stimolo visivo ed acustico, per capire cosa accade, cosa sta per accadere e cosa potrebbe accadere.

b) Elaborare (y) la risposta motoria più appropriata alla situazione, individuando nel proprio bagaglio tecnico e mnemonico la miglior soluzione, anche in relazione alla propria esperienza.

c) Eseguire (z) il gesto tecnico secondo le proprie capacità individuali.

Ciascuna di questa azioni inciderà sul tempo (T) che sarà costituito dalla somma dei tre momenti sopra descritti.
Viceversa l’atleta promotore dell’azione renderà visibile
esclusivamente il tempo Z, guadagnando appunto due tempi."

ATLETA CON INIZIATIVA: T = Z
ATLETA CHE SUBISCE L’INIZIATIVA: T = X + Y + Z


Alla luce di queste considerazioni e in base alla nostra decennale esperienza nel campo, il nostro staff ha sviluppato un esercizio particolarmente efficace nell’allenamento dell’iniziativa e per sviluppare la destrezza.
Gli atleti divisi per coppie si devono fronteggiare in posizione di guardia a misura di allungo del braccio e, a turno, devono eiaculare addosso all’avversario il quale dovrà rispondere attraverso:

a) l'Identificazione dello stimolo (x)
b) l'Elaborazione della risposta (y)
c) l' Esecuzione del gesto tecnico (z)

Infatti la velocità raggiunta dallo sperma durante il coito(*) è di circa 17 Km/h (test effettuato sul Sig. Pavel Kolobkov). Più o meno la stessa velocità di un atleta di livello nell’eseguire una botta dritta portata semplicemente distendendo il braccio, che è in media di 4,64 m/s pari a 16,7 Km/h.
Le analogie di questi dati suggeriscono una estrema versatilità dell’esercizio, con benefici non trascurabili sotto il profilo relazionale oltre che gestionale, basti pensare a quelle società che per carenza di strutture si vedono costrette a limitare il tempo e lo spazio dedicato alla preparazione atletica. Il liquido seminale, inoltre, funge da segnalatore in caso di errore senza dover fare ricorso alla pedana elettrificata, risolvendo l’annoso problema dell’utilizzo delle pedane soprattutto nei giorni tradizionalmente dedicati agli assalti.

(*) Nell’esecuzione a "spruzzo", ovvero quella eseguita in potenza esplosiva e non in potenza elastica espressa invece nell’esecuzione "a fontanella".

P.S.
Questo studio è frutto di una affiatata collaborazione tra Scherma & Sperma e la SEMI a cui siamo grati per la disponibilità e professionalità. In particolar modo all'Ing. Alvise "Minnie" Bellano, il cui consueto puntiglio nell'interpretazione dei dati biomeccanici ha, tra l'altro, posto le basi per una ulteriore evoluzione di questa frontiera del training. Tali prospettive sono raccolte in uno scanzonato saggio dal titolo "Squisìti squirtings" edito da Sperling & Kupfer.
Un caloroso ringraziamento va infine a Farfallina del Circolo della Spada Mangiarotti di Milano, per aver creduto da subito nel nostro progetto e per essersi prestata con pazienza ed entusiasmo ad ore e ore di umide sedute di allenamento.

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13 novembre 2006

"Ho visto..."

In questa rubrica mi piacerebbe pubblicare le cose più strane che mi è capitato di vedere in pedana. Sono le storie più svariate, alcune bizzarre, altre divertenti, persino comiche, altre tristi, a volte drammatiche, ma tutte valgono la pena di essere citate.

Luigi Mirante

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E si comincia...

Benvenuti su Scherma & Sperma
mamme mettete a letto i vostri bambini
nonne mettete a letto i vostri geriatri
nulla da oggi sarà più come prima...

Luigi Mirante

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la punta dell'iceberg

Bene bene
signore e signori
sarò fulmineo.
Non sono certo qui in questione blablabla da ragazzine come il calendario delle gare, regolamenti vari, i prezzi delle scarpette e dei guantini.
Qui mettiamo in ballo le esistenze, raccontiamo quella gran parte della vita che udite udite siamo riusciti a condensare in due parole: scherma e sperma.
Pensiero, azione, efficacia o inefficacia: la declinazione di questi termini durante un assalto mi ha spesso suggerito richiami a quanto avviene nella vita; l'interpretazione di una scherma è in fondo anche una prospettiva filosofica personale e quindi incredibilmente ricca e preziosa.
In cima alla spada, la punta di un iceberg.
Tutto il resto è sperma.
Sperma è lo sfondo onnipresente, lo spazio tra le righe. E' il motore nascosto. E' l'animalesco, l'incontrollabile. E' le tette della compagna di banco. Il culo della preparatrice atletica. L'arbitro che ti ispira e va a finire che perdi l'assalto. Sperma è il casuale che investe l'uomo e le sue intenzioni.
Sperma è il destino.
Ecco a voi quindi le tracce della sintesi, perchè esser uomo è anche questa roba qui, alti e bassi, stelle e stalle, mente e corpo.
Ecco a voi Scherma & Sperma.

un matto

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12 novembre 2006

Riempi il buco, leggi Scherma & Sperma

Ecco Scherma & Sperma, un progetto editoriale che intende riempire il buco, informativo ed esistenziale, di ogni virtuoso d’arme.

Scherma & Sperma è in linea. Leggete e diffondete.

Aries

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