5 giugno 2007

WALTER BEGINS


Da qualche parte, in Antartide

“Cos’era quella, ragazzo? Una cavazione? E non ti ho detto di nascondere le tue intenzioni? Il Male si fa ombra, per questo è così forte!”
“Ho freddo Maestro, non controllo i movimenti…”
“Non ascoltare il tuo corpo! Combatti! Elimina la paura!”
“Sono stanco…il mio braccio...sanguina…”
“E’ la paura che ti intorpidisce! Estirpa le sue radici, per sempre! Stringi un patto con essa…finchè non diventerai tu stesso…Paura! E non scoprirti, in nessun caso! Mistifica…getta un velo d’ombra sulle tue azioni, rendile incomprensibili e allo stesso tempo naturali! Il Nemico va confuso come lui confonde la tua mente. Impara a usare le sue stesse armi!”
“Io…sono diverso.”
“Difenditi! La tua guardia è debole! Sei diverso, dici? Eppure anche tu devi agire, in qualche modo. Ma non capisci? La paura è un mezzo. Usala per il “Bene”, come lo chiami tu. E ora attaccami, ragazzo! Ma sul serio, devi desiderare di annientarmi! Attacca! Ancora! E’ una presa di ferro questa? Ho detto: attacca! Si! Così! Ora stai diventando Paura! Si! Esatto! Esatto ragazzo…esatto. Ora basta…sediamoci.”

“Sei ancora convinto di volerlo fare?”
“Sì, Maestro.”
“Quello che non capisco è…perché lo sport? Il mondo ha bisogno di un guerriero come te. Il Male sta sorgendo, nelle città…perché sprecare la tua forza? Molti uomini meritano la morte, tu potresti portare giustizia.”
“Ma cos’è la “giustizia”? Siamo davvero in grado di giudicare? Io non posso decidere chi ha il diritto di vivere, chi di morire. Solo il Destino può scegliere. Ma posso combattere. A modo mio. Lo sport non è finzione, è realtà. E anche in questa realtà ci sono mali da combattere, nemici da sconfiggere. Molti non meritano la vittoria…io…riporterò l’equilibrio nella scherma. La mia vendetta calerà implacabile in pedana. Sarò un esempio, ma non verserò più sangue, non stavolta.”
“Nessuno deve capire cosa fai. Devi proteggere la tua identità.”
“A questo ho già pensato. Continuerò a lavorare, a occuparmi di affari, come mio padre. Nessuno capirà.”
“E del poliziotto, Resegotti, puoi fidarti?”
“Non mi fido di nessuno, ma lui si fida di me. E’ essenziale che si fidi.”
“Partirai stanotte, vero?”
“Si, dopo il tramonto. Addio Maestro.”
“Addio ragazzo. Ma davvero non hai un nome?”
“Non l’ho mai avuto. Però…mi piace “Walter”.”

Circolo della spada Mangiarotti, un anno dopo

“Ehi, Walter, hai visto? Pare ci sia un nuovo sbruffone in giro…E’ incredibile…non sa tirare, eppure, in qualche modo, vince. Com’è che si chiama…ah sì, Fabio Bozzo. Ma pare si faccia chiamare Joker.”
“Joker, eh?”

un matto

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Uhè bastardi, sbruffone a chi? Tutta invidia la vostra. Tanto lo sapete anche voi che il futuro della spada sono le schivate...
Lusingato invece per la "teoria Bozzo" sul risucchione...