23 dicembre 2006

Cronaca di una gara: Parte I

E' domenica mattina, suona la sveglia, troppo presto per i miei gusti; mi alzo, una rapida toilette, colazione, controllo che ci sia tutto, chiudo la sacca e via. Fuori mi attende un sole timido che ancora aspetta a sorgere, a farmi compagnia solo lo squillante canto degli uccelli, non ci faccio caso, entro in macchina accendo la radio e parto. Stavolta tocca a me fare il taxi, passo a prendere i soliti compagni di gara e di sbronza e ci dirigiamo verso il luogo di gara. Lungo la strada tappa per la seconda colazione, non si mangia mai abbastanza quando sai che devi affrontare una gara; durante il viaggio, anche se i nostri cervelli sono ancora addormentati, scappa qualche commento sulla gnocca di turno, non si è mai troppo stanchi per queste cose. Dopo il solito viaggio per statali e provinciali finalmente arriviamo al luogo di gara, incredibilmente anche questa volta ci siamo arrivati, in orario per giunta, non abbiamo neanche dovuto chiamare il solito cadetto per fare la coda per noi e iscriverci. Dopo l'iscrizione e aver scelto accuratamente dove appoggiare le sacche (fase cruciale, che può influire sul rendimento durante la gara), prima capatina al cesso e terzo caffè della mattina. In questa fase di stallo, tra l'iscrizione e l'inizio della gara, che può durare da 1 a 3 ore a seconda del numero dei partecipanti e dalla competenza della direzione di torneo, ho il tempo per finire di prepararmi, salutare tutti, scambiare quattro chiacchere e scaldarmi. Ormai sono metodico nel riscaldamento, aspetto che partano a correre i primi, poi mi mischio nella folla e via, tutti insieme a correre in tondo come degli automi, chi da solo, chi con tutta la sua palestra, chi in silenzio e chi sghignazzando, tutti nello stesso verso, di solito in senso antiorario...
E' già passata un'ora da quando sono qui, finalmente l'altoparlante, che poco prima ha annunciato la chiusura delle iscrizioni dà la buona notizia "Sono esposti i gironi, a girone corrisponde pedana!!" e comincia a elencare i gironi e i loro componenti, per fortuna non sono in terza tornata (Appunto per chi non ha esperienza schermistica: esempio: ci sono 10 pedane e 24 gironi, partono i primi 10 gironi, poi i secondi 10 e infine gli ultimi 4, ogni infornata di gironi si chiama affettuosamente "tornata", gli sfigati del girone 24 sono i 3° tornata, quelli del girone 14 in 2°, quelli del 4 in 1° ad esempio; il fatto è che un girone dura in media un'ora e mezza, per cui i ragazzi della terza tornata, dovranno trovare altro da fare per 3 ore...).
Bene, so il girone, so la pedana, conosco un paio degli avversari, perfetto, da adesso si comincia a fare sul serio, raccolgo le mie armi, maschera, guanto, acqua e mi dirigo verso il mio destino, da adesso sono solo contro i miei aversari. Non sono il primo assalto, sono il secondo a seguire, comincio a togliermi la giacca della tuta, gli altri due miei avversari intanto hanno già finito si attaccano gli altri e cominciano, mi tolgo i pantaloni della tuta e tiro su bene le calze, sono già 3 a 2, faccio un paio di piegamenti sulle gambe e mi metto il guanto, finito l'assalto 5 a 4, ma quanto ci hanno messo?! Tocca a me, prendo il passante dal tiratore che ha appena finito, appoggio maschera e arma sulla pedana, mi attacco al rullo, c'è un nonchè di eccitante in questo, aggancio il piccolo moschettone alla divisa, collego l'arma e la provo, che bello vedere la luce che si accende, l'arbitro controlla che tutto il mio equipaggiamento sia in regola, saluto l'avversario, fra poco mi scaglierò contro di lui con tutta le mie forze, la tensione sale, mi metto la maschera, guardare il mondo da questa visuale è sempre bellissimo, mi metto in guardia le cosce cominciano a bruciare, una voce giunge da un lato alle mie orecchie "Pronti?", rispondo deciso "Sì...", e dentro di me penso "Sì sei pronto cazzo!!", allora la voce dichiara solenne "A voi!", e si comincia...



Continua...

Luigi Mirante

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