24 maggio 2007

Walter

Lui con la spada può fare quello che vuole, anche tirare di scherma.

Il buon Dio gli ha messo in mano uno dei migliori controtempi in terza di tutto l’emisfero boreale oltre all’unica rimessa al piede mai concepita e con questi cerca di dirci che un’altra scherma è possibile.
E tu puoi solo guardare. Infatti parlare di scherma con lui è come farlo con un bambino. Quando tira è come se fosse inconsapevole, in trance. È una di quelle cose che è meglio che non ci pensi se no ci esci matto. La scherma è piena di queste cose.

Ecco qualcosa che dovrebbe chiarire la situazione: è successo alcuni anni fa a Firenze, al tempo degli open stile G.P.G. e delle pause bibliche tra un turno e l’altro. Vinti gli assalti del proprio girone Walter si avvicina col suo asciugamano avvolto intorno al collo e rivolgendosi candidamente al primo consocio riconoscibile: “Faccio un salto nel Mugello a visitare un agriturismo dove vorrei andare quest'estate con mia moglie. Dovrei tirare tra un paio d’ore, nel caso fammi uno squillo” (bisogna aggiungere che era la metà degli anni 90 e possedere un telefono cellulare difficilmente coincideva con la capacità di fare podio ad una gara di scherma). Beh, prenotati stanza e ristorante una sessantina di chilometri più in là, si piazzò in fine secondo ma non prima di aver schiaffeggiato Cuomo, il quale ricordo nell’imbarazzo di provare a metà assalto l'impugnatura francese, nella speranza di trovare una risposta a quei dubbi esistenziali che colgono frequentemente gli avversari di Walter.
Ma Walter è anche un manager. Per questo gira voce che le gare vengano organizzate sempre in prossimità di qualche cliente che deve andare a trovare nei suoi giri di lavoro. Spesso si presenta a fondo pedana col Financial Time e in base alle sue angolazioni puoi capire l’andatura di Tokyo o Wall Street.

Il 28 maggio 2005, alle 17:47:09 a 33 secondi dal termine dell'assalto, un quarantenne Walter conduce per 14 a 11 la finale di spada maschile dei Campionati Italiani Assoluti, sul detentore della Coppa del Mondo Stefano Carozzo.
Un’ora prima, per accedere agli ottavi, aveva eliminato l’olimpionico Alfredo Rota per 7 a 6. Alla priorità. Con una botta al piede (io credo perchè infastidito dal non averla avuta lui).

D'un tratto una scomunica graffia l'atmosfera rarefatta del Teatro Lyrick. Netta, chiara, limpida: “Appena mette la quindicesima saltiamo tutti sulla pedana e lo lanciamo per aria!”.

Alle 17:47 e 42 secondi finisce sconfitto 15 a 14 (vedi il video).

Contro certe cose non può nulla neanche Walter.




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5 commenti:

Anonimo ha detto...

W. è inarrivabile.
é un po' quello che tutti gli spadisti borghesi vorrebbero essere,
è come un gentlemen driver che vince a le mans, come Jack Nicklaus che passeggia sul green con una birra in mano...
E, per inciso, nella suddetta semifinale, con il simpatico C., la botta al piede l'ha messa con finta al polso - cambio di presa della francese - quindi botta al piede. L'abbiamo capito solo dopo la visione al rallentatore..

Anonimo ha detto...

Quando il managramo con il Walter contrasta, vince il menagramo il Walter non basta...

Anonimo ha detto...

Fra le molte leggende che la mitologia schermistica riporta, quella che ha colpito maggiormente la mia immaginazione riguarda proprio Walter:

Nella stagione 1981 Sandro Resegotti rincorreva la Coppa del Mondo Giovani. Generazione di talenti straordiari, se la doveva vedere sul filo di lana col tedesco Schmitt (colui che vincerà le Olimpiadi a Seoul nell'88) tanto che l'ultima prova sarebbe stata quella determinante.
Beh, la notte che precedeva questa gara decisiva, l'italiano trovò modo di sfogare le tensioni agonistiche in compagnia di una giovane cercando alloggio proprio nella camera del buon Walter, che da amico non se la sentì proprio di negargli il morbido giaciglio trasferendosi altrove (secondo una versione accreditata per terra, forse in corridoio).
All'indomani si presentarono in pedana i tre protagonisti: uno emaciato ma appagato, il secondo emaciato e basta, il terzo... tedesco e pertanto non emaciato.
Quando il destino li mise in canale, Walter sconfisse il futuro olimpionico, nonostante la nottata all'addiaccio, e nell'assalto per il primo posto passò vittoria all'amico poichè solo quella gli avrebbe donato il titolo.

Questo narrano gli anziani. Di colui che fece scopare e vincere la Coppa del Mondo ad un amico, eliminando il suo diretto concorrente e regalandogli una vittoria in una gara d coppa alla quale egli stesso avrebbe potuto ambire.

Di fronte ad imprese come quelle riportate dai tabloid rosa a proposito di un Aldo Montano qualunque, si tenga sempre a mente ciò che possono la classe la nobiltà quando uniti negli stessi intenti.

Touchant

Unknown ha detto...

E' proprio vero: classe schermistica e nobiltà d'animo sono doti innate che non si possono improvvisare.

AdL

Anonimo ha detto...

14 a 11
33 secondi
40 anni

Dio non esiste.