13 novembre 2007

FENCE&DANCE #2

E poi niente, abbiamo deciso di fare un blog. Ma non saprei dire quando iniziò a ronzarci in testa quest’assonanza. Ci parve però un buon modo per definire tutto questo, qualcosa che ormai ci apparteneva intimamente. E per cui ridevamo, ridevamo, ridevamo. Come dei matti.

SABATO 1 DICEMBRE, dopo la gara del Giardino (vedi bando), si festeggia il compleanno di S&S al Planet 50 sui navigli. Bella gara, shopping prenatalizio e festa fanno di Milano la meta europea più ambita di questo week end.

Accorrete numerosi.

Aries





Un anno fa.
Eravamo io, Aries e Luigi Mirante. Ristorante cinese, subito dopo scherma, chiaccheriamo affamatissimi ma felici subito dopo aver ordinato. Arriva la birra, facciamo un brindisi. Fuori è novembre, il traffico trascina spirali di foglie e di persone, ma dentro, al nostro tavolo, scorre tutto un altro tempo: noi tre ci conosciamo da anni. Pensiamo, senza dircelo, che è stata una fortuna fare scherma ed incontrarsi. E si parla di quella volta in gara, quella sera in Polonia, della trasferta in culo ai lupi e delle birre vinte in sala...a proposito, tu ne devi una a me, io una a lui, ah no è vero siamo pari. E di quel giorno in cui, per la prima volta, abbiamo pensato, chissà perchè, di prendere una spada in mano. Contro tutti gli amici che giocavano a calcio, contro il mondo e il vento che parlavano d'altro, insomma, contro tutto. Perchè la scherma è innanzitutto questa scelta. E intorno ad essa si propaga un'atmosfera, una cultura. Già, una cultura. E nessuno, ancora, la sta facendo davvero parlare. Perchè non basta raccontare una classifica per capire la scherma: è in pedana, in spogliatoio, nei pensieri sotto la maschera e la doccia che accadono cose interessanti. Bisognerebbe scrivere di tutto questo, pensiamo. Su un blog, tipo. E' passato un anno da allora, oggi è il compleanno di quel momento. Noi abbiamo ancora voglia di scrivere, di sentire la vostra opinione e la vostra esperienza. Scherma & Sperma è un progetto di tutti.

Il 1° dicembre festeggiamo la Scherma, quella vera.

un matto

Il video di FENCE&DANCE #1



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10 novembre 2007

vorrei2

Vorrei sventolare meno, fare movimenti più stretti e parare in avanti. Vorrei pensare più lucidamente in pedana, soprattutto in gara. Vorrei un preparatore atletico vero in palestra, non uno zio buontempone che tra un campari e l'altro scambia due chiacchiere sul milan e finge di capire cos'è la scherma. Vorrei un distributore di lattine in palestra che ti da il resto. Vorrei un maestro motivato, non un polacco a cui voglio bene ma che in qualche modo riversa su di me i rigurgiti nichilisti di una guerra fredda mal digerita. Vorrei, in effetti, poter cambiare maestro più facilmente, senza rimanere vincolato, per affetto, ad una persona che non mi sta facendo crescere; e vorrei che questo cambio non assumesse i tratti drammatici di una conversione religiosa. Vorrei passare da decathlon, una mattina che non ho un cazzo da fare, dare un'occhiata alle offerte e portarmi a casa, che so, due spade complete con 80 euro. Vorrei che la teoria schermistica, almeno i fondamenti, fosse un sapere facilmente reperibile e insegnato con chiarezza, non una conoscenza esoterica e nebbiosa per iniziati fatta soltanto di opinioni. Vorrei che la palestra restasse aperta fino alle undici di sera e non chiudesse invece alle nove in base alle decisioni di una segretaria dispotica che la amministra come un'edicola. Vorrei che la mia palestra, ancora alle sette di sera, non sembrasse un oratorio, con la sua adorabile maestrina di ginnastica che insegue a perdifiato impertinenti scolaretti per far saltare loro la corda, ma avesse una zona per i bambini e una per gli adulti, punto. Vorrei uno spazio vero per riscaldarmi, non correre in mezzo alle pedane, alle mamme, ai labrador delle mamme. A proposito di mamme, vorrei che la smettessero, perdio, di spalancare la porta dello spogliatoio maschile gridando: "Emiilio! Emiiilio sbrigati che è tardi!Hai cambiato i calzini?". Vorrei che la gente smettesse di chiedermi se gioco a scherma. Vorrei essere meno influenzato dalle azioni che so fare e impararne più spesso di nuove. Vorrei...

Vorrei che Scherma & Sperma fosse un punto di partenza per cambiare le cose.

un matto

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Vorrei che...

Vorrei che le gare iniziassero alle dieci del mattino, vorrei che tutte queste fossero in città lontane abbastanza da poter andare la notte prima, ma non da dover 4 treni per arrivare, e che ognuna di queste abbia un posto come la Ca' de Ven, vorrei che una lama costasse 30 €, vorrei che nella quota d'iscrizione in palestra fosse compresa tutta l'acqua calda che voglio, vorrei che gli spilungoni scordinati con il francese smettessero tutti di tirare all'istante, vorrei che ognuno incontrasse i compagni di sala che ho trovato io, vorrei che per una sacrosanta volta la direzione di torneo non sbagliasse a fare i gironi, vorrei che in ogni gara ci fosse una ragazza tettona da spiare, vorrei che tutti si facessero la doccia dopo l'allenamento (credeteci conosco molti che non lo fanno), vorrei smetterla con le selezioni regionali, vorrei non perdere mai con uno più scarso di me (capita sempre purtroppo), vorrei, per una volta, non tornare incazzato da una gara, vorrei capirne di più di scherma, vorrei avere la misura, la controterza e la flechès di Kolobkov (forse chiedo troppo), vorrei avere la punta di Sandro (non la sua divisa però), vorrei che la mia scarpa sinistra non si rompesse dopo il 10° affondo (maledette pedane), vorrei che nessun bambino passando a fondo pedana mi staccasse il rullo, vorrei che...

Per ora basta così,
Continuate voi...

Luigi Mirante

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9 novembre 2007

No(w) logo

La scherma è una disciplina con radici nobili e fondata su alti valori umani e sportivi…. lo sperma è un liquido organico generalmente di colore bianco… dunque vediamo: c’è il discorso del bersaglio… e il bianco ovviamente ma ci vuole il rosso perché è il rosso che da’ senso al bianco, sennò mica si capiva chi veniva toccato e dove. Quindi ancora organico. Scherma-sperma-bianco-rosso: vivido. Ecco sì. Rosso e bianco allora… eppoi segni affilati, direi, ma anche sinuosi, insinuanti. Stiamo sull’acronimo… no una. Una esse per racchiuderne due.


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6 novembre 2007

Aries e l'Ira in pedana. Una case history

Ecco una storiella formativa sulle conseguenze dell’ira in pedana, nella fattispecie in allenamento.
L'altr'anno tre giorni prima di Ravenna tiravo in sala con un modesto avversario, un assalto a 5 per rifinire la lunga preparazione alla gara.
Sul 4 a 0 ebbi chiaro che ci sono giornate per tirare di scherma ed altre per andare a cercar funghi. Non v'è nulla di male in questa considerazione, non è rassegnazione bensì saggezza.
Ma io no, oltraggiato dall’evidenza, non volevo rimanergli inerme: "ciò che non può la mia spada contro questo nano ipofisiaco" - pensai - "lo potrà il mio piede contro quella colonna di cemento!"

Si sa: i piedi perdono e le colonne vincono, sempre. Tuttavia l’esito degli esami fu rassicurante: "Forte contusione tibiotarsica sx con versamento intrarticolare. Niente di grave" - mi disse il tibiotarsologo - "dovrà restare con la caviglia immobile per una settimana almeno, ghiaccio e blablabla…"

- "Io tra tre giorni avrei una gara"
- "Ahahahahahahahah"

Non mi diedi per vinto: "E che ci vuole? Tempo, misura, velocità la scherma è tutta lì. Precedenza di punta altro che gambe!" (parlavo come Dario Mangiarotti).
Il giorno successivo mi recai zoppicante (zoppicavo come Dario Mangiarotti) alla festa di laurea di Niccolò Mencacci. A causa dell’overdose di Voltaren e gastroprotettori generici, somministra-ti-mi dal Dott. Antonio Robecchi con lo stesso tono con cui la fatina raccomanda a cenerentola di tornare prima della mezzanotte, decisi di presenziare ai festeggiamenti totalmente sobrio.
Ma un destino cinico e baro mi si parò sotto le sembianze di una giovane schermitrice piemontese (falsa e cortese), dandomi le motivazioni necessarie per violare i precetti della fatina. Passata la mezzanotte raggiunsi la quota della brunetta.

Il tempo di riaccompagnare a casa milady ed eccomi sfrecciare lungo la via che costeggia il velodromo Vigorelli il quale, coerentemente con la propria mission, è tondo.
Fu per questo che persi il controllo della mia fedele Civic 1.6 110 cavalli?
Può darsi che il mix di alcool e FANS inibitori selettivi della COX-2 possa aver contribuito, chi può dirlo...
Fatto sta che mi ritrovai in panne col muso contromano. Scesi dall’auto imprecante senza avvedermi di una pattuglia di vigili parcheggiata proprio di fronte alla porta Gattamelata della fiera. Il ghisa, che aveva assistito a tutta la scena, era allibito. Sembravo uscito dal cast di un film di Romero.
Provai a spiazzarlo: "Agente, mi dia una spintarella!" Dissi con tono perentorio, quasi improrogabile.
Questo è il dialogo che ne seguì...

- Glielo dico io cosa facciamo: ora chiamiamo il carro attrezzi e rimuoviamo lei e la sua macchina
- Ah
- Ha bevuto?
- 4 mojito (fatti male) e x wodka tonic, sapientemente alternati a Voltaren 50. Ma ho preso il gastroprotettore eh! No.
- Presa un po’ veloce...
- No guardi è la strada che è troppo curva È che ho le gomme un po’ liscie...
- Patente e libretto. Dove stava andando?
- A spararmi un kebab, c’ho una fame Al lavoro
- Ma sono le quattro del mattino
- Lavoro in un giornale, vado a vedere le prove di stampa (scuoto la testa)
- Capisco (scuote la testa guardando il collega), apra il baule...
- ...che roba è?
- Spade, sa sono uno schermidore, tra l’altro ho fatto richiesta per il gruppo sportivo dei vigili urbani, domani parto per una gara molto importante.
- Ma zoppica
- Niente di grave è che sono uno squilibrato e ho preso a calci una colonna di cemento, mi sono infortunato in allenamento ma non posso permettermi di vanificare una preparazione così lunga...

Fui graziato.


Un buon 16 suggellò quest'avventura, ma ancora oggi quando osservo la mia zampata su quella colonna non riesco a calarmi pienamente in quell'istante. Ecco allora che ripercorro le tappe di quella lunga serata e conto i bivi che mi si sono posti innanzi: l'impeto o la quiete, è questa la scelta dell'uomo?

Aries


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