20 novembre 2006

Omero - One night in Poland

Canta o musa di quel tempo, quando il mondo ancora era giovane, in cui eroi dal sangue divino e dalle membra possenti si riunivano al calar della sera e, riposando gli stanchi corpi, sorseggiavano dolce kompot e cantavano le gesta delle loro molte battaglie.
Insieme si dirigevano poi verso il porcaro per compiere i sacrifici e banchettare al cospetto degli dèi. Aiace il rude, mai sazio di carni speziate, amava prendersi giuoco dei compagni ruttandogli intorno le arie tremende del suo abbondante pasto, suscitando le risa degli uomini e spaventando talvolta giovani donne poco avvezze a simili burle. Si racconta che un mattino egli ebbe tanto ardire da svegliare una dama, con la quale amava intrattenersi, con uno di quei potenti tuoni che sapeva assai abilmente scoccare a suo piacere.
Dopo aver saziato gli enormi ventri, volentieri essi si dissetavano con il giallo nettare dai poteri inebrianti, indugiando talvolta nelle allegrìe mondane delle danze di paese e liberando gli animi gioiosi e faceti. Cantano ancora gli aèdi di quando l'ebbro Ettore s'incamminò biotto lungo le strade lasciandosi ammirare dalle genti ma facendo cosa sgradita ai severi guardiani delle mura cittadine che lo inseguirono e arrestarono in nome di quelle leggi che non discendono dai numi sacri e dall'olimpo e che spesso gli eroi non riconoscono.
E che dire di Teodoro ed Anchise i giocondi che riempirono alti calici di calda urina servendola poi furbescamente come bevanda ai giovani per provarne la scarsa capacità di giudizio? Mancano oggi senz'altro simili uomini ricchi d'astuzie, figli di un tempo perduto.
Quando però la sera era ricca di attese, pronti i cuori e i responsi dell'oracolo favorevoli, questa prole divina sceglieva di dedicarsi ad un antico e segreto rituale misterico: battendo a turno una moneta su un tavolo sacro, si attendeva che questa cadesse per mano divina dentro a una piccola coppa posta al centro ed era questo il segno che un nume attendeva tosto una libagione che prontamente veniva intrapresa da uno o molti dei guerrieri, a seconda del volere del dio.
Dopo alcune ore si compiva per molti l'iniziazione che portava all'estasi suprema e a un sentimento di amore universale che poteva farsi manifesto come infuocante desiderio di unirsi ad una femmina.
Non sempre però i potenti uomini dal sangue benedetto avevano la forza e l'animo di giungere al termine del terribile rito e, sentendosi venir meno, si accasciavano stremati su tàlami e sgabelli.
Si racconta di Nestore che d'improvviso si levò presso al sacro tavolo e su di esso riversò copiosamente i succhi del suo ventre che mal sopportava la troppa bevanda, proseguendo poi coraggiosamente con le libagioni poichè egli era figlio d'Andronico Indistruttibile.
E sebbene tutti fossero straziati al mattino dalle abbaglianti visioni notturne, potevi vederli correre per le montagne, allenare duramente il corpo e la mente e, impugnate le armi, mietere nemici in battaglia e conquistare l'immortalità.
Quanto a me, se mai si racconterà la mia storia, si dica che ho camminato coi giganti. Gli uomini sorgono e cadono come grano invernale ma questi nomi non periranno mai.
Si dica che ho vissuto al tempo del porcaro e del touch-quarter.
Si dica che ho vissuto al tempo della Polonia.

un matto

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5 commenti:

Anonimo ha detto...

ahahhahaha

geniale!

solo un appunto pero': a spingere Ettore a compiere quell'ardito atto esibizionistico fu la dea Atena la quale, assunte le sembianze di Deifobo, fidato fratello di Ettore, convinse l'eroe a compier l'ormai famosa e decantata calata di braghe...

;)

Anonimo ha detto...

Come dimenticare quelle fantastiche giornate passate a impestare le fresche aree polacche con i frutti del mio ventre. Ancora oggi se penso ai quei giorni la mia anima si commuove e rimembrare quei momenti la nostalgia non può fare a meno che assalirmi e la mente correre a tutti coloro con cui ho avuto l'onere e l'onore di compiere queste famose gesta...

Anonimo ha detto...

ahr ahr ahr ahr!
per chi ignorasse: è TUTTO vero!
unmatto=ermejo

Nibbio e Sheppard

Anonimo ha detto...

Ho finito le lacrime per piangere....dalle risate e dalla nostalgia!!
Per ogni attimo lì trascorso, innalzo sempre un calice del sacro nettare....infatti sono in mina da quella volta!!
By Comandante Banchieri, istigatore del popolo italico sul fronte a Wisla

Anonimo ha detto...

Ah... la Polonia!
Se il coma non ci ha sopraffatto lì, mai avrà la meglio su di noi!
Provo un gran piacere a ricordare i mitici stages...altro che nostalgia!!
Sono sempre nel mio cuore (oltre ,ovviamente, ad una parte del mio fegato)
Gianduia Barzotto!